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Testosterone

Una Breve Storia del Testosterone

Il testosterone, considerato il re di tutti gli ormoni, è un elemento importante per la sessualità, sia maschile che femminile.

Ma come nasce e quando viene scoperto questo importantissimo ormone?

In questo articolo vi mostreremo tutto quello che c’è da sapere riguardo la nascita e lo sviluppo storico del testosterone.

Chi ha scoperto il testosterone?

Storia del Testosterone

Se volessimo indicare il “padre”, o meglio, “i padri del testosterone” dovremmo menzionare come vincitori, gli scienziati Ruzicka, Butenandt e Hanisch [1]. Dopo aver sintetizzato questo importantissimo ormone, Ruzicka continuò a lavorare nel Ciba, un gigante dell’industria farmaceutica che sintetizzava, appunto, il testosterone.

Fu proprio negli anni 30, infatti, che si assistette alla genesi della sintesi del testosterone. In questo periodo, ci furono vari gruppi di ricerca che si impegnarono nella scoperta dei fattori tipicamente “androgenici” presenti nei testicoli. 

Tra questi primi gruppi di ricerca ci furono proprio quelli di Ruzicka che pubblicò Sull’ormone l’articolo Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone. Da questo momento iniziò l’era dell’utilizzo del testosterone sintetico.

Breve storia del testosterone

Breve storia del testosterone

Anche se sintetizzato dalla prima metà del Novecento, c’è da dire che anche nell’antichità, soprattutto in Egitto, si effettuarono alcuni studi sugli effetti terapeutici che venivano procurati dai testicoli. Il medico persiano dell’VIII secolo D.C Johannes Mesuè il Vecchio ideò un peculiare estratto testicolare per migliorare il desiderio sessuale.

Per proseguire con la storia del testosterone, nell’Ottocento si notò un’azione testicolare collegata alle frazioni del sangue circolanti – ora intese come una famiglia di ormoni androgeni. Questo accadde grazie ai primi lavori sulla castrazione e il trapianto testicolare nel pollame di Arnold Adolph Berthold (1803–1861).

La ricerca sull’azione del testosterone ricevette un breve impulso nel 1889, quando il professore di Harvard Charles-Édouard Brown-Séquard (1817–1894), allora a Parigi, si auto iniettava per via sottocutanea un “elisir rigenerante” costituito da un estratto di testicolo di cane, faraona e maiale.

ll professore settantaduenne riferì in pratica, di avere drasticamente contrastato il proprio declino inoculandosi questo estratto. Queste iniezioni, spiegò al pubblico, avevano incrementato la sua forza fisica e il suo vigore intellettuale.

Oltre a tutto ciò, questo elisir aveva alleviato la stipsi di cui soffriva e aveva persino facilitato la minzione. Ma presto il professore si trovò davanti al dissenso della comunità scientifica: quasi tutti gli esperti, compresi alcuni contemporanei di Brown-Séquard, concordano sul fatto che questi effetti positivi fossero indotti soprattutto dalla suggestione.

Sentendosi ridicolizzato dei suoi colleghi, egli abbandonò il suo lavoro sui meccanismi e gli effetti degli androgeni negli esseri umani.

Proseguendo nel 1927, il professore di chimica fisiologica dell’Università di Chicago, Fred C. Koch, stabilì un facile accesso ad una grande fonte di testicoli bovini – che erano nei recinti per il bestiame di Chicago – e reclutò studenti disposti a sopportare il noioso lavoro di estrazione dei loro prodotti del testicolo isolati. In quell’anno, Koch e il suo studente, Lemuel McGee, ricavarono 20 mg di una sostanza da una scorta di 40 libbre di testicoli bovini che, quando somministrati a galli, maiali e ratti castrati, li “mascolinizzavano” [2].

Il gruppo di Ernst Laqueur dell’Università di Amsterdam ha purificato il testosterone dai testicoli bovini in modo simile nel 1934, ma l’isolamento dell’ormone dai tessuti animali in quantità che consentissero studi seri sull’uomo risultò poco fattibile.

A contribuire alla svolta della sintesi del testosterone, intervennero tre giganti farmaceutici europei: Schering (Berlino, Germania), Organon (Oss, Paesi Bassi) e Ciba (Basilea, Svizzera), i quali avviarono programmi di ricerca e sviluppo su vasta scala di steroidi negli anni ’30.

La scoperta della sintesi del testosterone

La sintesi chimica del testosterone dal colesterolo fu raggiunta definitivamente nell’agosto del 1935 da, come dicevamo sopra, Butenandt e Hanisch [3]. Solo una settimana dopo, il gruppo Ciba di Zurigo, Leopold Ruzicka (1887–1976) e A. Wettstein, pubblicarono la loro sintesi del testosterone [4].

Queste sintesi parziali indipendenti del testosterone da una base di colesterolo valsero sia a Butenandt che a Ruzicka il premio Nobel congiunto per la chimica nel 1939 [5, 6].

Il testosterone è stato identificato come “17β-idrossiandrost-4-en-3-one (C19H28O2)”, un alcol policiclico solido con un gruppo ossidrile al 17° atomo di carbonio. Ciò rendeva anche ovvio che potevano essere apportate ulteriori modifiche al testosterone sintetizzato, cioè con la sua esterificazione e alchilazione.

Da allora il testosterone e i suoi principali derivati, ovvero “gli steroidi anabolizzanti androginici”, hanno però avuto una sorta di “deviazione”.

Questo perché, a partire dagli anni Quaranta, numerosi atleti e praticanti di body building assumevano queste sostanze per incrementare la massa muscolare e intensificare i programmi di allenamento.

Dati gli effetti negativi sulla salute, negli ultimi 25 anni questa pratica è stata ufficialmente vietata, anche se praticata in maniera clandestina.

Ad ogni modo, la sintesi parziale negli anni ’30 di estratti di testosterone abbondanti e potenti permise la caratterizzazione degli effetti dell’ormone, così che Kochakian e Murlin (1936) furono in grado di dimostrare che il testosterone aumentava la ritenzione di azoto (un meccanismo fondamentale per l’anabolismo) nel cane.

Dopodiché anche Il gruppo di Allan Kenyon è stato in grado di dimostrare gli effetti sia anabolici che androgeni del propionato di testosterone in uomini, ragazzi e donne eunucoidi. Il periodo dall’inizio degli anni ’30 agli anni ’50 è stato chiamato “L’età d’oro” della chimica degli steroidi, permettendo l’attuale riconoscimento del testosterone e dei suoi effetti sul corpo umano.

Di Matteo Romano

Salve, sono Matteo Romano. Sono un autore di Via di Salute. Ho conseguito una laurea in medicina presso l'Università dell'Islanda. La nutrizione è la mia passione e i miei articoli su alimentazione e salute sono stati letti da milioni di persone.