Pillole per la Pressione e Perdita di peso

Quando viene diagnosticata l’ipertensione (ovvero la pressione alta), ricorrere ai farmaci diventa essenziale.

Tuttavia, anche se questi farmaci riportano immediatamente la pressione ai suoi livelli normali, hanno anche provocato, come effetti collaterali, un aumento di peso tra chi ha iniziato ad utilizzarli.

Vediamo come funziona questo meccanismo di aumento di peso con la pillola per la pressione e come bloccarlo con delle valide alternative per curare l’ipertensione.

Pillole per la Pressione e Perdita di peso

Cos’è l’ipertensione? Cause e sintomi

Diamo uno sguardo generale su cos’è l’ipertensione e quali tipi di medicinali vengono prescritti per trattarla.

L’ipertensione, e più precisamente l’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue all’interno delle arterie. Pressione elevata determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso sanguigno.

In altre parole, l’ipertensione è un disturbo della pressione sanguigna che ha, come caratterista principale, quella di avere un suo valore a riposo più alto rispetto a valori fisiologici normali. Per quanto riguarda l’incidenza, l’ipertensione è una delle patologie più diffuse nei Paesi industrializzati.

Nelle ultime rilevazioni, si è potuto constatare che questa patologia colpisce circa il 20% delle persone in età adulta: per tale motivo, ad oggi, l’ipertensione viene designata uno dei maggiori disturbi clinici.

Tra le cause scatenanti dell’ipertensione abbiamo:

  • Lo stress
  • Il fumo
  • L’alimentazione scorretta (ricca di grassi e di sodio) 
  • Scarsa, se non assente, attività fisica. 

Oltre a queste cause principali, possono esserci delle condizioni di familiarità che predispongono a questo tipo di disturbo. 

C’è anche da dire che, l’ipertensione di solito va aumentando con l’età a causa di un irrigidimento delle pareti dei vasi sanguigni (la cosiddetta resistenza periferica).

Detto questo, per comprendere se un soggetto risulta iperteso, si devono misurare i valori di pressione in un ambulatorio medico e, se sono uguali o superiori a 140 mmHg di pressione massima o sistolica (la pressione successiva alla contrazione del cuore, o sistole cardiaca, con l’ingresso del sangue nel sistema arterioso) e/o uguali o superiori a 90 mmHg di pressione minima o diastolica (il valore della pressione nelle arterie appena dopo la contrazione cardiaca), il soggetto potrebbe soffrire di ipertensione.

Oltre al valore che deve indicare se si soffre o no di questo disturbo, l’ipertensione può essere accompagnata da altri sintomi come cefalea, capogiri, palpitazioni, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista.

Quali sono i farmaci generalmente prescritti per l’ipertensione?

Quali sono i farmaci generalmente prescritti per l’ipertensione?

Nel momento in cui, un medico diagnostica un soggetto affetto da ipertensione arteriosa, la prima scelta non ricade sul farmaco. Ma attenzione: se si tratta di valori che sforano poco più del normale, si può ovviare la strada farmacologica ma, se dovessero presentarsi valori fuori dalla norma è necessario correre immediatamente ai ripari e riportare la pressione alla sua normalità.

Ad ogni modo, nei casi in cui non si ritiene necessario l’utilizzo del farmaco, la prima terapia per tenere la pressione arteriosa sotto controllo è quella di adottate uno stile di vita salutare. Stile di vita salutare che serve in generale per prevenire, più in generale, il rischio di malattie cardiovascolari. Per stile di vita salutare si intende:

  • Non fumare
  • Non bere alcolici (o limitarli quasi del tutto)
  • Mangiare frutta e verdura
  • In generale Seguire una dieta ricca di fibre, potassio e vitamine
  • Evitare del tutto i grassi saturi
  • Utilizzare poco sale all’interno della propria alimentazione
  • Praticare attività fisica con regolarità
  • Evitare situazioni fortemente stressanti
  • Controllare il proprio peso
  • Riposare adeguatamente.

Secondo diversi studi clinici, questi cambiamenti salutari nello stile di vita di chi ha la pressione più alta dei valori normali, riescono a ridurre i valori di pressione nel giro di qualche mese, e in alcuni casi, riescono pure a normalizzarla.  

Nel caso in cui l’ipertensione sia patologica, molto alta o in cui questi interventi non risultino sufficienti, è necessario farsi prescrivere la terapia farmacologica. 

Per quanto riguarda i farmaci per l’ipertensione, ne esistono diverse classi risultate molto efficaci nel ridurre i valori della pressione e nel prevenirne le complicanze. Tra questi farmaci figurano:

  • Gli ACE-inibitor
  • I sartani (o i bloccanti del recettore dell’angiotensina II
  • I calcio antagonisti
  • I Beta-bloccanti
  • I diuretici tiazidici o simil-tiazidici.

La scelta del tipo di farmaco che si andrà a prescrivere, deve essere fatta sulla base di eventuali indicazioni o controindicazioni specifiche.

In generale, viene consigliato l’uso di combinazioni di farmaci a bassa dose fin dall’inizio del trattamento farmacologico per vederne gli effetti sulla pressione.

I farmaci per l’ipertensione fanno ingrassare o dimagrire?

Diagnosticata l’ipertensione arteriosa e prescritta la terapia, uno degli effetti collaterali più riscontrati dagli utenti e l’acquisizione di peso corporeo. 

Tra i farmaci utilizzati per l’ipertensione ci sono i Beta-bloccanti, che mostrano come uno degli effetti collaterali, un possibile aumento di peso.

Bisogna prestare attenzione perché si tratta sempre di effetti molto soggettivi, che variano da soggetto a soggetto. 

Ci sono addirittura persone che perdono peso assumendo i diuretici per l’ipertensione, in quanto alcune compresse per la pressione hanno un effetto diuretico, cioè fanno perdere sali minerali e acqua. Dato che l’acqua ha un peso specifico di 1 kg/litro, si può perdere rapidamente peso con l’aumento della diuresi, grazie ai farmaci diuretici prescritti per la pressione.

Quindi anche il fattore dimagrimento rimane anche molto soggettivo, in quanto dipende sempre anche dal tipo di farmaco prescritto. 

Come agiscono i farmaci per la pressione in un possibile l’aumento o diminuzione di peso?

Come agiscono i farmaci per la pressione in un possibile l’aumento o diminuzione di peso?

Vediamo, nello specifico, come possono agire le varie classi di farmaci indicate precedentemente per trattare l’ipertensione. 

Iniziamo da quelli che dovrebbero comportare una perdita di peso, ovvero i diuretici.

Come già accennato nel paragrafo precedente, questi tipi di farmaci aumento la diuresi, consentendo di espellere maggiormente liquidi. Essi, quindi, possono essere associati a modeste perdite di peso che oscillano tra i 0,4-2,7 kg. 

Per quanto concerne invece i farmaci ACE inibitori, dopo vari esami ed esperienze di chi li ha utilizzati, è stato constatato che, complessivamente, non comportino né un aumento né una perdita di peso corporeo. In sostanza, questa classe di farmaci sembra non avere alcun effetto in termini di peso e in tal senso possiamo definirli “neutri”.

Passando ad esaminare un’altra classe di farmaci, ovvero quelli antagonisti dei canali del calcio, essi potrebbero causare un edema periferico, in cui riescono ad essere in grado di ridistribuire l’acqua all’interno dell’organismo nello spazio extra vascolare. Nonostante questa ridistribuzione di acqua, essa di solito non provoca grandi variazioni di peso.

Tuttavia, i due calcio-antagonisti più usati per tratta l’ipertensione, ovvero l’amlodipina e il diltiazem, a causa di questo edema, possono arrivare a far aumentare il peso, il primo da -0,7 a +0,8 kg, mentre il secondo da -0,1 a +1,2 kg. In sostanza, questi farmaci possono comportare, in media, delle variazioni di peso, sicuramente inferiori a 1,2 kg, pertanto non hanno incidenze significative.  Ma non si parla nemmeno di perdita di peso, quindi anche questa classe di farmaci risulta “quasi neutra” in termini di peso.

Passiamo ad esaminare un’altra classe di farmaci prescritti per l’ipertensione, ovvero i bloccanti del recettore dell’angiotensina II, o i sartani.  In termini di peso, tra i sartani che sono associati a perdita di peso abbiamo: 

  • Il telmisartan che può provocare oscillazioni di peso tra i -2,1 e i +0,2 kg
  • Il losartan che può provocare oscillazioni di peso tra i da -4,2 e i -0,1 kg. 

Tra i sartani che invece sembrano avere degli effetti neutri, abbiamo:

  • L’olmesartan che può provocare oscillazioni di peso tra i da -0,5 a +0,3 kg
  • L’irbesartan (da -1,0 a + 0,2 kg).

Oltre ad effetti neutri o dimagranti, tra i sartani c’è un farmaco che potrebbe provocare un modesto aumento di peso ovvero il valsartan con un intervallo che va dai +0,6 ai +2,4 kg. 

Per quel che concerne l’ultima classa da esaminare, ovvero i farmaci beta-bloccanti, come già accennato nel paragrafo precedente, tra gli effetti collaterali più fastidiosi hanno quello relativo all’aumento di peso.  A causa dei possibili aumenti di peso, questo tipo di farmaci sono stati oggetto di alcune indagini approfondite. Nel prossimo paragrafo vi spiegheremo come questa classe di farmaci possa incidere sull’aumento di peso. 

Qual è il meccanismo che provoca l’aumento di peso con l’assunzione dei Farmaci beta-bloccanti?

I farmaci beta-bloccanti sono un tipo di terapia che viene solamente prescritta come antipertensivo. Ma oltre che ripristinare i valori normali della pressione, questi farmaci vengono somministrati come terapia per l’insufficienza cardiaca e per l’aritmia.

Nonostante gli effetti benefici nel trattare questi disturbi, i beta-bloccanti presentano degli effetti collaterali: uno di questi è quello di far aumentare di peso, soprattutto nei primi mesi di assunzione. Si tratta quindi di una prima fase di acquisizione di peso corporeo, seguiti da una successiva fase di stallo.

Ma da cosa dipende questo effetto di aumento di peso? Il tutto potrebbe essere dipeso da due azioni collaterali combinate insieme da questo tipo di farmaci:

  • Un’azione che va ad inibire la lipolisi, e quindi ci sarà una mancata demolizione (o smaltimento) dei lipidi negli adipociti. Questa azione viene indotta dalle catecolamine presenti nei beta bloccanti
  • Al tempo stesso ci sarà una diminuzione del dispendio energetico a riposo, quindi un metabolismo più lento.

In generale, possiamo quindi affermare che le persone che si stanno curando con beta-bloccanti bruciano meno calorie e grassi, comportando un aumento del peso corporeo.

Per questa ragione, spesso si ricercano delle alternative naturali che possano contrastare con l’effetto collaterale di acquisizione di peso corporeo. Di sotto vi spiegheremo quali sono queste alternative.

Valide alternative per tenere sotto controllo l’ipertensione: un approccio multidimensionale

Per ovviare all’incremento di peso o semplicemente per scegliere una strada diversa dai farmaci, esistono delle alternative naturali per potere controllare il valore della propria pressione arteriosa.

Più che di valide alternative separate, però, si parla di macro-approccio, un approccio che prevede quindi più metodi per poter trattare il disturbo dell’ipertensione. Sono stati proprio i limiti dei farmaci che hanno spinto la medicina a trasformarsi in un tipo di medicina molto più funzionale, proattiva e bio-integrata, soprattutto quando si tratta di curare l’ipertensione. Questo protocollo multidimensionale prevede dunque un approccio fatto di diverse sfaccettature che siano capaci di curare in maniera naturale il problema.

Queste sfaccettature o “micro approcci” comprendono:

  • Una maggior cura dell’alimentazione
  • Uno stile di vita più sano
  • la Nutraceutica.

Dato che abbiamo già brevemente discusso dei primi due, ci soffermeremo soprattutto sul terzo.

Scelte di vita per ridurre la pressione arteriosa

L’alimentazione

Uno degli step fondamentali di questo approccio multifunzionale per controllare lo sviluppo e il progredire dell’ipertensione è una dieta studiata per contenere i picchi glicemici, in cui viene assunto poco sale e zero grassi saturi. Ma al tempo stesso deve essere una dieta che mira a fare assumere nutrienti come, fibre vitamine e minerali.

Uno stile di vita più sano

Ne abbiamo già discusso precedentemente: uno stile di vita sano, oltre che alla sana e corretta alimentazione deve includere un’adeguata e regolare attività fisica, così come un altrettanto adeguato riposo. Oltre a questi fattori bisogna rimuovere alcune cattive abitudini come il fumo, l’alcool e lo stress eccessivo.

Inoltre, se siete in sovrappeso o obesi, perdere peso sarà molto vantaggioso per voi.

Una buona dieta e un regolare esercizio fisico, insieme a una pillola dimagrante potente, possono aiutarvi.

Nutraceutici per contrastare l’ipertensione

Il termine “Nutraceutica” proviene dalla fusione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”: da qui è facile dedurre che per nutraceutica si intende quella disciplina che indaga tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti e delle loro ripercussioni positive per la salute, la prevenzione e il trattamento delle varie patologie.

I nutraceutici, dunque sono delle componenti alimentari naturali che posseggono proprietà farmacologiche.

Per quanto riguarda nello specifico il trattamento dell’ipertensione, la ricerca scientifica ha mostrato come questi nutraceutici possano avere degli effetti antiossidanti terapeutici coadiuvanti nel ridurre il disturbo ipertensivo e più in generale i rischi cardiovascolari.

Possono agire all’interno del nostro organismo andando a ridurre e modulare lo stress ossidativo, l’iperattività del sistema renino-angiotensina, l’infiammazione, l’iperlipidemia e la resistenza vascolare.

Tra questi nutraceutici utili per l’ipertensione abbiamo:

  • I Grassi Omega-3: è stato dimostrato da una recente metanalisi pubblicata sull’American Journal of Hypertension, come gli acidi grassi Omega-3 EPA e DHA possano rivelarsi molto utili nel ridurre la pressione sanguigna. L’efficacia degli acidi grassi Omega-3, tuttavia, deve essere comunque associata a dei cambiamenti dello stile di vita come la regolare attività fisica, la riduzione del sale o la limitazione dell’alcol e la rimozione del fumo.
  • Vitamina C: la vitamina C è nota per le sue molteplici proprietà. Per quanto concerne specificatamente l’effetto della vitamina C sulla pressione sanguigna, la sua rilevanza è stata dimostrata in molti studi clinici. Uno di questi studi durato 6 mesi è riuscito a provare come l’integrazione di vitamina C sia stata in grado di regolarizzare la pressione sanguigna nei pazienti ipertesi (anche se, c’è da dire che i pazienti sono passati attraverso una fase di stallo, ma non hanno mai avuto ulteriori picchi di ipertensione).
  • Integratori con vitamina C, Arginina, Citrullina: è stato dimostrato che integratori combinati di Arginina, Citrullina, Vitamina C possano porsi come sostegno naturale del rilassamento della muscolatura liscia, e quindi fortemente efficaci nel ridurre lo stress. Questi tipi di integratori, inoltre, promuovono la produzione spontanea di ossido nitrico utile al fine di controllare i valori della pressione.

Conclusioni 

È stato dimostrato come i beta bloccanti spesso prescritti per abbassare la pressione alta, spesso possono comportare un aumento di peso ed altri effetti collaterali. Per questo, si ricercano delle varie alternative come quelle relative alla nutraceutica.

In conclusione, è stato possibile rilevare come una associazione combinata di nutraceutici, nell’arco di 4 mesi abbiano riportato i valori della pressione sistolica (la “massima”) da 167 a 142, mentre quelli della diastolica (la “minima”) da 97 a 83.

Naturalmente è sempre giusto tenere in considerazione il fatto che questi effetti sono molto soggettivi e che i tempi di reazione ad una integrazione funzionale di nutraceutici variano da persona a persona.